Correre sulla sabbia
Chi ha la fortuna di vivere o trovarsi vicino al mare e ama la corsa, spesso decide di svolgere i suoi allenamenti sul lungomare, sulle strade che costeggiano le rive. A volte, però, la tentazione è quella di correre in spiaggia, sulla sabbia.
Fa bene o fa male correre sulla sabbia?
Corsa sulla sabbia: biomeccanica
A livello biomeccanico, correre sulla sabbia aumenta il tempo di contatto col suolo, aumenta la cadenza e fa sforzare maggiormente i muscoli femori, i quadricipiti e il tensore della fascia lata.
Riduciamo nettamente l’impatto, data la morbidezza della sabbia, ma aumentiamo di quasi il doppio il costo energetico e muscolare.
La corsa sulla sabbia è più faticosa e proprio per questo il nostro passo al chilometro sarà inferiore. È normale.
Per quanto scritto sopra, allenarsi sulla sabbia è allenante e riduce il rischio di infortuni ma solo se fatto in maniera graduale, rispettando i tempi di adattamento tissutale.
Poi dovremmo distinguere tra sabbia bagnata o asciutta. La sabbia bagnata, essendo più compatta, è più adatta per correre tratti prolungati. Quella asciutta è meglio per tratti più contenuti, in quanto solleciterà maggiormente la muscolatura.
Sulla sabbia con o senza scarpe?
E infine: sulla sabbia, è meglio correre con le scarpe o senza?
Beh, la corsa senza scarpe non può essere improvvisata. Altrimenti andremo incontro al rischio di lesioni. Se non siamo abituati, va bene correre scalzi per un tempo massimo di 10 minuti.
Un’altra problematica è l’inclinazione del bagnasciuga. È bene alternare il senso di corsa, per impedire l’asimmetria posturale.
In conclusione, possiamo dire che correre sulla sabbia può essere bello e produttivo ma come tutte le cose nella corsa, va fatta in modo graduale.
Ah, tutto quello che abbiamo scritto sulla sabbia vale anche per gli allenamenti su terreni argillosi, come quelli dei sentieri nei boschi.
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Copywriter e Ghostwriter presso scriverepercomunicare.it
